Codere Italia ha portato a Bologna il 22 novembre, presso la Sala Nomisma-Palazzo Davia Bargellini, la seconda tappa della nuova edizione del workshop itinerante “In nome della legalità 2.0”. Un incontro che ha approfondito il tema della tutela del gioco lecito e responsabile in Emilia Romagna, in accordo con il Testo Unico Regionale recentemente approvato.
All’appuntamento hanno partecipato: Dott. Alejandro Pascual - A.D. Codere Italia, Dott. Matteo Iori – Presidente Conagga, Dott. Armando Iaccarino – Direttore dell’Ufficio Governo, Accertamento e Riscossione ADM, Ten. Col. Danilo Lucarelli – Comando Provinciale Guardia di Finanza, Dott.ssa Fiorenza Maffei – Primo Dirigente della Polizia di Stato, Prof. Ranieri Razzante - Presidente AIRA Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio, Prof.ssa Elisabetta Poluzzi – Young Millennials Monitor Nomisma-Università di Bologna.
Secondo l’ADM-Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel 2015 in Emilia Romagna il volume della raccolta è stato di €5,994 miliardi. €4,679 i miliardi tornati ai giocatori sotto forma di vincite. Sul territorio risultano installati 34.246 apparecchi Comma 6a (Newslot) in 6.500 esercizi, e 5.206 apparecchi Comma 6b (VLT) in 431 sale (dati ADM). “L’approvazione del Testo Unico Regionale, che con i suoi 49 articoli introduce delle innovazioni per promuovere la cultura della legalità, è un grande passo avanti", ha sottolineato Alejandro Pascual, A.D. Codere Italia. "La lotta al gioco d’azzardo patologico è da sempre uno degli obiettivi di ogni singolo anello della filiera del gioco, e sapere di essere in linea con una regione come l’Emilia Romagna nella promozione della legalità dà ancora più valore al nostro lavoro. E’ tempo di trovare un accordo tra tutti i soggetti che a vario titolo compongono lo scenario. Senza tale accordo lasceremo nelle mani dell’illegalità e delle associazioni criminali un mercato che, a livello internazionale, è considerato un esempio di eccellenza. Confidiamo che la Conferenza Unificata possa finalmente portare a una definitiva chiarezza di scenario e a una normativa nazionale che guardi veramente alla soluzione dei problemi e non sia un semplice gioco delle parti”.
La filiera del gioco è da sempre in prima linea nella lotta all’illegalità, per fronteggiare al meglio i fenomeni associati al gioco d’azzardo che negli ultimi anni hanno assunto una dimensione preoccupante. “Il gioco d’azzardo è un tema con rischi sociali e personali molto complessi e come per tutti i problemi complessi non esistono risposte semplici e predefinite – ha detto Matteo Iori, Presidente Conagga-Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’Azzardo. Ciò che davvero può fare la differenza è un lavoro di riduzione dei rischi svolto insieme da tutti gli attori interessati dal gioco”. Fondamentale è il controllo e il presidio sul territorio. In Regione Emilia Romagna, i numeri sono: 1.950 esercizi controllati, 14 violazioni penali riscontrate, 2 misure cautelari disposte e 26 persone denunciate.
“L’Agenzia assicura il presidio del territorio sia grazie all’attività di verifica dei propri Uffici territoriali, sia attraverso il lavoro congiunto con le altre forze deputate al controllo – ha spiegato Armando Iaccarino, Direttore dell’Ufficio Governo, Accertamento e Riscossione dell’ADM. Il settore risulta uno dei più monitorati nel panorama economico nazionale, dal momento che la percentuale di operatori del gioco fisico che vengono annualmente sottoposti a verifica è complessivamente superiore al 50%. Questa diffusa e capillare attività consente di evidenziare anomalie, di dare indicazioni sulle aree di intervento e soprattutto di monitorare l’attività di gioco”.
All’incontro erano presenti anche rappresentanti delle forze dell’ordine: “Il settore del Gioco e delle Scommesse coinvolge sia l'ambito amministrativo sia quello giudiziario - ha dichiarato la Dott.ssa Fiorenza Maffei - Primo Dirigente della Polizia di Stato. In entrambi i settori è fortemente sentita l'esigenza di una sinergia tra le Istituzioni, gli Enti e gli organismi vari interessati. Esistono poi degli aspetti più specifici di polizia giudiziaria come le attività proprie degli uffici dedicati in via esclusiva alla materia: la UISS (Unità Informativa Scommesse Sportive), ufficio interforze presso la Direzione Centrale Polizia Criminale, e la Polizia dei Giochi e delle Scommesse, ufficio proprio della Polizia di Stato che opera a livello centrale presso il Servizio Centrale Operativo della Direzione Polizia Anticrimine e a livello locale con i 26 nuclei presso le Squadre Mobili distrettuali”.
Un altro aspetto legato al gioco è quello fiscale. “La Guardia di Finanza è chiamata a far osservare gli adempimenti fiscali, ha chiarito il Ten. Col. Danilo Lucarelli, Comando Provinciale della Guardia di Finanza.
Nel triennio 2014-2016 il numero dei controlli sul territorio nazionale si è ridotto: è passato dagli oltre 9000 nel 2014 ai 4000 circa dei primi 10 mesi del 2016. La possibilità di fare controlli mirati è agevolata dalla presenza di banche dati e strumenti tecnologici. Monitorando ad esempio la raccolta media dei punti gioco, si possono mettere in evidenza eventuali discrepanze da approfondire. Questo per evitare controlli indiscriminati e favorire una forma di controllo sempre più mirato.
A livello nazionale, i punti clandestini di raccolta e scommesse segnalati sono passati dagli oltre 3116 del 2014 ai 788 dei primi 10 mesi del 2016. In Emilia Romagna nel 2015 si sono registrati 218 controlli, 184 dei quali sono risultati regolari. Nei primi 8 mesi del 2016 ci sono stati 185 interventi, di cui 145 sono risultati regolari”.
Dal 2006 al 2015 in Italia sono stati 5.708 i siti web irregolari inibiti; 504 solo nel 2015 (dati ADM).
"Il settore dei giochi è sempre più gravato da presenze criminali, ma non è colpa solo di qualche esercente corrotto o costretto con la forza, ha affermato il Prof. Ranieri Razzante, Presidente AIRA-Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio e docente di Legislazione antiriciclaggio all'Universita di Bologna. La principale difficoltà è l'assenza di una legislazione penale all'altezza e di un coinvolgimento dei Big players del settore, visti spesso solo come "produttori " di illegalità e non come veicoli di messaggi Antimafia e di collaboratori nella prevenzione".
Una grande attenzione viene posta dalla filiera anche al mondo dei giovanissimi: "L'indagine svolta da Nomisma e UNIBO su 14 mila studenti di scuole superiori italiane nel 2015 – ha illustrato la Prof.ssa Elisabetta Poluzzi, Young Millennials Monitor Nomisma-Università di Bologna - mostra come oltre la metà degli adolescenti spenda soldi nel gioco. La propensione al gioco è maggiore tra i maschi, in chi ha famigliari o amici che giocano, al sud e nelle isole. In Emilia Romagna, la quota di giocatori scende al 43% e quella di giocatori abituali è la metà rispetto alla media italiana (5%). Il 6% degli studenti ha un approccio al gioco totalizzante, definito anche problematico perché mette a rischio relazioni sociali e dedizione alla scuola. Ancora una volta questa percentuale scende in Emilia Romagna (4%)”.
Relatori:
Dott. Alejandro Pascual – AD Codere Italia SpA
Dott. Matteo Iori – Presidente Conagga Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d'Azzardo
Dott. Armando Iaccarino – Direttore dell’Ufficio Governo, Accertamento e Riscossione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.
Dott.ssa Fiorenza Maffei – Primo Dirigente della Polizia di Stato
Ten. Col. Danilo Lucarelli – Comando Provinciale Guardia di Finanza
Avv. Prof. Ranieri Razzante - Presidente AIRA – Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio
Prof.ssa Elisabetta Poluzzi - Young Millennials Monitor Nomisma-Università di Bologna
Moderatore: Nelson Bova, giornalista RAI Emilia Romagna.