A livello curativo la sua prima funzione è quella di favorire la produzione di succhi gastrici e aiutare la digestione. In più migliora la circolazione, è un ottimo aiuto per il cuore ed ha proprietà di vasodilatatore che aiuta a combattere il colesterolo.
Inoltre, consente ai capillari di rimanere elastici e migliora l'ossigenazione del sangue. Queste funzioni si devono agli acidi grassi insaturi presenti nel seme, che rinforzano i vasi sanguigni.
Ma non è tutto. Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, il peperoncino è molto indicato anche in caso di tosse o raucedine. Per di più, fungendo da purificatore del sangue riesce ad alleviare i dolori reumatici: l'ideale è metterlo a macerare nell'alcol e applicarlo poi sulla parte dolorante, in modo da calmare il disturbo.
La piccola spezia “speciale”, poi, è anche ricca di vitamina C, che è in grado di difenderci dalle infezioni e dalle varie malattie da raffreddamento o cardiovascolari. Una sorta di scudo contro i malanni di stagione e le varie influenze che di solito non mancano nei periodi invernali. Studi recenti, infatti, hanno dimostrato che il peperoncino svolge un’azione antistaminica e potrebbe essere usato per curare allergia e asma. Sempre a proposito di vitamine, anche la E non manca nel peperoncino. È proprio grazie ad essa che si è guadagnato il titolo di potente afrodisiaco. Infatti, la vitamina E è la cosiddetta vitamina della fecondità e della potenza sessuale.
In cucina il peperoncino fa rima con
pasta all’arrabbiata, uno dei piatti più famosi della cultura gastronomica romana.
Piccolo consiglio: in caso di quantità eccessiva, non bere subito acqua per placarne l’effetto, piuttosto meglio mettere sotto i denti un po’ di mollica di pane o bere un sorso di latte.