Da nord a sud il nostro bel paese è ricco di eventi folkloristici come sagre e palii e come ogni città che si rispetti anche Parma ha il suo caratteristico Palio.
I festeggiamenti rievocano quella che un tempo era l’antica Corsa dello scarlatto, dove venivano descritti i festeggiamenti del fidanzamento tra Giberto III da Correggio (figlio dei signori di Parma) ed Engelenda Rossi (figlia dei signori di Padova).
Il termine Palio, deriva da “palii”, e cioè il drappo di stoffa usato per rappresentare le contrade partecipanti alla manifestazione.
Quelli di Parma sono 5 e rappresentano le antiche porte cittadine: i verdi di Porta Santa Croce, i bianchi di Porta San Francesco, gli azzurri di Porta Nuova, i gialli di Porta San Michele e i rossi di Porta San Barnaba.
Il disegno della tela viene scelto ogni anno tramite un concorso indetto tra gli allievi dell’Istituto superiore d’arte Paolo Toschi di Parma e ciascun telo deve rappresentare nello specifico: la Madonna, un elemento architettonico identificativo della città e lo stemma della porta cittadina di appartenenza.
I giochi comprendono gare di velocità a staffetta, una corsa degli asini, una corsa delle donne (Corsa del panno verde) e una corsa degli uomini (Corsa dello scarlatto), oltre a tornei di tiro con l’arco e sbandieratori.
Il Palio del 2020 è stato cancellato a causa della pandemia ma speriamo di poterlo ritrovare quest’anno per vivere tra arcieri, cavalieri, antichi mestieri, giullari e molto altro un vero scorcio di vita medievale di Parma proprio come un tempo.
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