Si è tenuto martedì 11 giugno a Salerno, presso la Stazione Marittima, la nuova tappa di “In nome della legalità”, l’incontro promosso da Codere Italia, che ha coinvolto esponenti delle autorità locali ed esperti del settore. Obiettivo: fare il punto sull’applicazione delle normative comunali e i possibili scenari.
Moderati da Riccardo Pedrizzi, Presidente Commissione Finanze e Tesoro del Senato (2001 – 2006), hanno partecipato all’evento:
Marco Zega - Direttore Finanza e Affari Istituzionali di Codere Italia SpA.
Grazie a uno studio condotto sul territorio del Comune di Salerno, e presentato da
Vincenzo Turi, sono state localizzate le aree di possibile insediamento di sale gioco e sale scommesse, tenendo conto della distanza minima dai luoghi sensibili di 150 metri e della più restrittiva normativa che prevede 500 metri. Nel 77% dei casi, i punti consentiti dalla normativa vigente (distanza di 150 metri) per l’insediamento di punti gioco sarebbero in zone rurali (59%) o suburbane (18%). Complessivamente si arriverebbe a un 94,8% di casi in cui i punti gioco sarebbero di fatto non consentiti o non fattibili.
Considerando invece l’innalzamento a 500 metri della distanza minima, la percentuale salirebbe a 98,8%. L'espulsione del gioco legale diverrebbe praticamente totale. La conseguenza diretta sarebbe una diffusione importante del gioco illegale, sia su rete fisica sia attraverso l’utilizzo di piattaforme online non autorizzate.
Giovambattista Palumbo ha sottolineato nel suo intervento la necessità di una compiuta e organica disciplina del settore del gioco legale, che deve andare di pari passo con un efficiente strategia di contrasto al gioco illegale. È dunque fondamentale impedire ogni fattore di illecita concorrenza (del gioco illegale rispetto al gioco legale), magari anche attraverso l’attribuzione di competenze specifiche agli organi di polizia locale e l’utilizzo di indicatori di rischio.
Secondo i dati del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno, esposti da
Sebastiano Barbato, nei primi 5 mesi del 2019 nel territorio di riferimento sono state riscontrate 8 violazioni in materia di apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento, che hanno portato a sanzioni irrogate a vario titolo in materia di apparecchi per un totale di €52.999.
I sequestri di apparecchi sono stati 11 e quelli relativi ai cosiddetti totem 5. Sono stati individuati anche 8 punti clandestini di raccolta scommesse.
Prevenire e contrastare la diffusione del GAP-Gioco d’Azzardo Patologico deve essere l’obiettivo comune di tutti i soggetti interessati alla regolamentazione del gioco pubblico legale, ovvero: PA, industria del gioco e terzo settore. Gli interventi della Regione Campania e del Comune di Salerno risultano in linea con questo fine, essendo volti a contrastare il rischio GAP. Le dimensioni del gioco d'azzardo anche in Campania sono rilevanti: 7.640 sono gli esercizi dove sono installate Newslot e 535 le sale VLT (dati Libro Blu Adm 2017).
Sara Petrone ha chiarito che il Comune di Salerno ha accolto favorevolmente la creazione di reti tra i diversi attori al fine di trovare delle soluzioni di governo sempre più efficaci, perchè è proprio nella ricerca del dialogo con le istituzioni la premessa migliore per permanere proficuamente nella società da parte dei privati investitori e fornitori di beni e servizi anche ludici e di intrattenimento.
Per poter regolamentare in modo chiaro un settore, le amministrazioni locali dovrebbero anche tenere conto della ricaduta che l’attività può avere sul territorio. Per questo motivo
Maria Rosaria Nappa ha precisato come sia necessario cercare un giusto equilibrio tra la lotta alle dipendenze da gioco e la tutela dei lavoratori, evitando in primis la demonizzazione del personale impiegato. Il gioco, però, come sappiamo può portare con sé il rischio GAP-Gioco d’Azzardo patologico.
Antonietta Grandinetti ha spiegato che il GAP è rientrato nei LEA (Livelli essenziali di assistenza) per cui le ASL e i Servizi per le Dipendenze Patologiche si occupano della prevenzione cura e riabilitazione dei pazienti con dipendenza comportamentale.
Alle problematiche del gioco pubblico si è interessata anche l’ANCI nazionale, che a inizio anno ha costituito un tavolo ad hoc. A coordinarlo è stato chiamato
Domenico Faggiani, che ha ribadito la necessità di un intervento legislativo, di una norma nazionale che fissi una sorta di cornice all’interno della quale poi vadano a collocarsi le normative regionali e i regolamenti comunali. Tutto questo per mettere a disposizione dei Comuni tutti gli strumenti necessari perché possano svolgere al meglio il loro ruolo.
A chiudere l’incontro è stato
Marco Zega che ha dichiarato:
“La lotta al gioco d’azzardo patologico è uno degli obiettivi di ogni soggetto coinvolto nella filiera del gioco legale.
La mancanza di volontà da parte degli organi preposti a gestire le problematiche correlate in modo organico ha portato, tuttavia, a una sostanziale confusione, a seguito di provvedimenti che troppe volte hanno tenuto conto solo dell’impatto mediatico e non degli obiettivi che andavano perseguiti.
Sostenere sul territorio attività economiche legate al gioco vuol dire garantire al contempo occupazione e un’offerta legale sicura, al fine di contrastare la presenza di realtà di gioco illegale e fuori controllo”.
Dopo Salerno sono in programma altri incontri di “In nome della Legalità” al fine di tenere alta l’attenzione sulla tutela del gioco lecito e responsabile.
E' possibile visionare il servizio video completo
qui
Intervista al dott. Palumbo, Direttore dell'osservatorio sulle politiche fiscali Eurispes.
Intervista alla dott.ssa Nappa, Segretario generale della Filcams Cgil di Salerno.
Intervista al dott. Zega, Direttore finanza e affari istituzionali Codere Italia Spa.
Intervista al dott.ssa Petrone, consigliere comunale di Salerno.