La luce del sole del Salento accende di tonalità calde le facciate delle chiese e dei palazzi del centro storico di Lecce, una città rimasta nel tempo defilata rispetto al resto d'Italia, e che da qualche decennio è diventata meta apprezzata del turismo internazionale. Sono vari gli elementi che concorrono a rendere questa città ricca di "effetti speciali".
In primo luogo, la duttilità della pietra che ha stimolato la creatività degli artisti del Barocco leccese - sviluppatosi tra la fine del XVI secolo e la prima metà del XVIII - che hanno realizzato trionfi di frutta, ghirlande, amorini e teste di animali con cui impreziosire le facciate delle chiese, come Santa Croce e gli imponenti palazzi nobiliari che si susseguono nelle vie del centro storico. C’è poi la collocazione delle piazze, come quella del duomo, che richiama gli allestimenti teatrali, con le sue quinte che anticipano il dischiudersi della cattedrale e del Palazzo del Seminario. Infine, il vento che, come tutti gli effetti speciali che si rispettino, muove al suo ritmo l'effigie di ferro che rappresenta sant'Oronzo, il patrono della città, che benedice Lecce dalla cima della cupola del campanile del duomo.