Se pensiamo a Capri. La prima immagine che ci viene in mente è sicuramente quella dei Faraglioni.
Simbolo dell’isola e conosciuti in tutto il mondo i Faraglioni di Capri sono tra le bellezze naturali più famose e apprezzate al mondo.
Il loro nome deriva dal termine greco “pharos” che significa faro poiché anticamente su queste rocce venivano accesi dei fuochi come segnalazione per i naviganti. Sono presenti in tutto il Mediterraneo ma quelli di Capri hanno conquistato poeti e scrittori di ogni tempo che, citandoli nelle loro opere, gli hanno conferito notorietà.
I Faraglioni hanno anche tre nomi distinti:
Il Faraglione di Terra, chiamato anche Saetta, e collegato alla terraferma; il Faraglione di Mezzo, conosciuto come Stella, separato dal primo dal mare ha una galleria naturale al centro che lo attraversa per 60 metri e il Faraglione di Fuori proteso verso il mare, noto come Scopolo e conosciuto poiché è l’unico habitat della famosa lucertola azzurra.
Nascosto dietro questi tre vi è un quarto faraglione chiamato lo scoglio del Monacone, che deve il suo nome al fatto che, fino agli inizi del XX secolo, fosse popolato dalla foca monaca.
Sono molte leggende che ruotano intorno ai Faraglioni e sulle loro origini. Secondo Omero, questi giganti del mare furono scagliati da Polifemo in preda all’ira per attirare l’attenzione del padre Nettuno, dio del mare. Il poeta Virgilio li descrive come il luogo di incontro delle sirene, dai quali potevano emanare il loro canto soave incantando gli equipaggi delle navi vicine.
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