24/05/2024 È un fenomeno che richiede tutta l’attenzione possibile, perché l’acqua è l’elemento che permette la vita. Il nostro pianeta è composto principalmente di acqua: circa 1,5 miliardi di Km3. Di questi, solo il 3% è acqua dolce, contenuta in fiumi, laghi, ghiacciai e acque sotterranee.
I tipi di inquinamento possono dipendere da scarichi urbani non depurati, scarti dell’industria o sostanze chimiche utilizzate in agricoltura che penetrano in profondità intercettando falde acquifere. Le sostanze nocive principali vanno da cromo e mercurio nell’industria, alle sostanze organiche dei fertilizzanti, ma nei fiumi e nei laghi si possono trovare anche metalli pesanti dovuti agli scarichi delle imbarcazioni.
L'inquinamento dei mari e degli oceani dipende sia dallo scarico dei fiumi, dal passaggio di imbarcazioni o da situazioni molto gravi. Quando si verifica un incidente, soprattutto se riguarda le petroliere, avvengono enormi dispersioni di idrocarburi.
L’estrazione di petrolio o altre sostanze in mare aperto rappresenta a volte un serio rischio per l’habitat marino. Il danno si riflette sulla salute di flora e fauna e sulla salute dell'uomo.
C’è poi l’inquinamento costiero aggravato dal fatto che è poi difficile intervenire in acque basse per porvi rimedio. Anche l’inquinamento delle acque interne pone gli stessi inconvenienti tecnici perché interessa luoghi in cui non possono essere presenti sistemi attivi di bonifica o diventa difficile a causa delle correnti (nel caso dei fiumi).
Nei laghi più grandi – basti pensare ai laghi italiani del nord – soprattutto in alta stagione, c’è un forte traffico di imbarcazioni anche pesanti.